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Una persona che non ha mai contato nulla si allontana. In uno spazio occupato da chiacchiere, da vani empiti di desiderio, da un erotismo compiaciuto e autoreferenziale che dà un pallido tepore solo nella citazione e nel ricordo, si fa temporaneamente il vuoto. E in questo vuoto si avvertono parole sempre e solo bisbigliate, ma non più coperte da un quotidiano, insignificante frastuono. Sono le parole della notte; è il mondo che s'interroga e si risponde; sono le sottili vibrazioni dell'essere. Che Ermanno Bencivenga ascolta con pazienza e con affetto, in questa sua quinta raccolta di poesie, prima che una vitalità intensa e corposa si affermi ancora e il soggetto riemerga, tanto più vigoroso nel suo impegno a spendersi fino in fondo.